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Accordo (di conciliazione)
È lo scambio di volontà delle parti direttamente coinvolte in un conflitto, diretto a porre fine a una controversia insorta in precedenza, che viene formalizzato in un apposito documento, redatto con gli aiuti dei rispettivi assistenti, attraverso cui si manifesta una ritrovata vicinanza negoziale e relazionale.
Adesione (al procedimento di conciliazione)
È l’atto attraverso il quale la parte a cui viene inviata la domanda di avvio del procedimento di conciliazione, decide di aderire e di prendere parte allo stesso, nel tentativo di definire in via stragiudiziale la comune controversia.
Affitto di un giudice privato (rent-a-judge)
Si tratta di una prassi utilizzata presso le corti americane, durante i giudizi in corso di svolgimento. Le parti in conflitto ‘affittano’ un terzo (avvocato esperto o giudice a riposo), che assume poteri tipicamente giurisdizionali, fino ad arrivare a emettere una pronuncia che può vincolare le parti. La pronuncia del terzo privato può essere appellata al tribunale stesso. In altri casi il privato agisce da ‘consulente-relatore’, che assume le prove e relaziona al giudice.
Alternative dispute resolution (A.D.R.)
Con l’acronimo inglese a.d.r. – alternative dispute resolution – si indicano quelle metodologie, strumenti, tecniche di composizione (risoluzione) stragiudiziale delle dispute che utilizzano il contesto stragiudiziale per svolgersi e porsi al servizio di ogni persona, fisica e giuridica.
Arbitrato (Arbitration)
È un vero e proprio giudizio privato che utilizza la competenza e la professionalità di terzi, gli arbitri, seguendo le norme del codice di procedura civile e addivenendo a una pronuncia finale (il lodo) che assume le vesti di una vera e propria sentenza. In altri casi, tale procedimento può rivestire la struttura di un procedimento negoziale, la cui statuizione finale avrà valore negoziale.
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